Quando mi capita di non apprezzare, capire o sentire un libro mi sento in colpa.
Mi sembra di avere qualcosa che non va.
Mi sento come difettosa, difettata, da sistemare.
Poi penso che non mi piace nemmeno la moda anni ’80 quindi tanto male non vado.
Un po’ come la musica, ci sono sonorità che ti fanno dondolare e altre che invece ti tengono ancorato a terra con la voglia di spegnere il rumore.
Ci sono autori che non mi dicono niente, che non permeano il mio animo, restano lì in superficie e basta.
Un galleggiamento noioso.
Altri invece sono un’esplosione di colori. Si insinuano nel mio io e vagano in me che nemmeno le pillole di Matrix.
Sento le parole sussurrate, urlate, anche solo pensate, sento la pelle reagire al contesto, i brividi, le lacrime. Divento un tutt’uno con i protagonisti dei romanzi che mi restano addosso e arricchiscono il mio essere.
Esploro sensazioni, tocco cuori, soffro e amo disperatamente.
Ho libri del cuore che più passa il tempo più sento miei: L’ombra del vento, Divorare il cielo, Cambiare l’acqua ai fiori, L’enigma della camera 622, Follia, per citarne solo alcuni.
E poi autori che, con tratti tutti differenti, hanno saputo donarmi piacere puro di lettura: Kerouac, Kafka, Roth, Carrisi, Perrin e molti altri.
Tutti diversi eppure con una cosa in comune, mi hanno lasciato qualcosa che non voglio perdere mai.
Le emozioni.
Amo le voci nuove, adoro cambiare genere e tuffarmi in acque impervie. Adoro fermare il mondo e vivere quello che le pagine sanno raccontarmi.
E non serve l’ambientazione spettacolare, lo stupore a ogni costo, aiutano eh, ma basta la penna giusta, quella sinfonia che vibra con il tuo respiro e lo accompagna mentre tutto smette di esistere e le pagine prendono vita.
Quindi sì, mi sento in colpa e anche un po’ sbagliata ogni volta che qualcosa non mi piace, eppure sono grata di questo, perché amo imbattermi in capolavori letterari (per me ovvio), che sanno regalarmi esperienze uniche, indimenticabili e vivide.
Che leggere è un’esperienza pregna di significati, tutti quelli che saprai trarne.
Alla fine va bene così, come ho detto oggi, nella recensione, non è solo gusto, è anche anima. Quando i 21 grammi si fanno sentire vuol dire che le pagine hanno trovato la via.